L’adozione di un piano di sviluppo urbano di Macuti e la realizzazione di opere e servizi di rigenerazione urbana integrata del quartiere sono uno dei pilastri di Mudar. Il 24 agosto scorso è stato firmato dai rappresentanti di MUDAR e dei comitati di accompagnamento municipale e locale il progetto preliminare. Questo documento è il prodotto di un processo partecipato che da una prima fase di raccolta dati ha portato alla definizione di possibili soluzioni per la mitigazione delle problematiche prioritarie del quartiere.
Il progetto integrato è inquadrato e realizzato in due scale spaziali gerarchicamente complementari: la scala di quartiere e la scala locale. Quello preliminare a scala di quartiere è stato sviluppato per stabilire i principi chiave degli interventi e armonizzarli all’interno di una visione unitaria per l’intera area non pianificata di Macuti, ovvero quella sviluppatasi recentemente senza una regolamentazione urbana. Ciò mira a garantire la coerenza delle soluzioni che si implementeranno ad una scala minore, con l’obiettivo e l’approccio generale del progetto MUDAR, volto “a promuovere uno sviluppo urbano integrato”.
Gli interventi a scala locale del progetto pilota, quindi, sono stati pensati e concepiti per riflettere i principi generali del progetto scala di quartiere e possono essere suddivisi in interventi strutturali e di servizio ambientale. Gli interventi strutturali prevedono:
- la riqualificazione della strada principale che attraversa l’area più densamente edificata, e quindi inaccessibile, del quartiere,
- la realizzazione di opere di drenaggio attraverso infrastrutture verdi,
- la realizzazione di un’area ricreativa per bambini e ragazzi, con il duplice scopo di ricavare uno spazio comunitario e di sottrarre l’esigua superficie inutilizzata rimasta all’edilizia incontrollata,
- l’inverdimento del quartiere attraverso la piantumazione di alberi.
Per quanto riguarda i servizi ambientali, questi comprenderanno il potenziamento della raccolta dei rifiuti all’interno dell’area spontanea di Macuti, possibile anche grazie alla creazione di un partenariato tra enti pubblici e privati, e una consistente campagna di sensibilizzazione attraverso il coinvolgimento di un comitato di accompagnamento di giovani, portavoce delle associazioni culturali di Macuti.
Il progetto pilota è dunque da intendersi come un modulo chiave che si inserisce in una visione più ampia che comprende tutto il quartiere di Macuti, e che, grazie alla sua facile riproducibilità, possa essere replicato in altre aree strategiche del quartiere o della città di Beira.
L’equipe tecnica, composta da ingegneri e tecnici dell’Università di Trento, del CAM e del Comune di Beira, ha accolto sfide e suggerimenti posti dalla popolazione e dalla municipalità durante gli incontri, svoltisi ogni due e tre settimane, che hanno avuto luogo da maggio ad agosto. In tali occasioni, per ciascuna delle tematiche affrontate dal progetto pilota, si sono validate le informazioni raccolte nella fase di caratterizzazione del contesto e si sono proposte delle soluzioni per la mitigazione dei problemi percepiti come prioritari. Questa modalità di co-progettazione che ha unito le competenze tecniche alla forte componente sociale e umana si è rivelata essenziale per affrontare le numerose sfide poste finora dal progetto con l’augurio che lo sia altrettanto per quelle future.